Percorsi moto

 

Per comodità di percorso si è scelto di partire da Piacenza e di seguire la Strada Statale 45 che attraversa l’intera Val Trebbia, suggerendo comunque i diversi passi che la congiungono alle altre due valli, la Val Tidone e la Val Luretta, con le diverse varianti possibili che permettono una visione più ampia e panoramica del bellissimo paesaggio che ci ospita. Mettiamo dunque la prima e partiamo alla scoperta di cosa offre la nostra provincia, anche per gli amanti della due ruote: la Val Trebbia è per la maggior parte dei motociclisti una delle piste ideali per sfoderare una grintosa guida sportiva. Questo percorso, tutto curve però, è anche circondato da paesaggi e architetture che meritano un po’ più attenzione tra una piega e l’altra. Ci si immette dunque sulla Statale 45 ma occorre ricordare che ultimamente viene particolarmente battuta dai velox e dalla Polizia di Stato: anche questa strada, purtroppo, è stata protagonista di episodi spesso tragici e nemmeno i velox sono serviti come deterrente per tanti imprudenti che riescono a rovinare anche il divertimento di chi invece sa godersi le curve senza danneggiare la propria vita e quella altrui.

Una nota particolare va fatta per il semaforo sulla 45 all’incrocio per Niviano: chi vive a Piacenza sicuramente ne riconosce la particolarità, perché il cartello ha un’originale incitazione a impennare! A tutti piacerebbe partire con una bella impennata, ma per il bene e la salute di tutti non scambiate la Statale 45 per un circuito di campionato! Fino a Rivergaro ci accompagnano nel nostro viaggio le mille sfumature di verde delle pianure, le colline in lontananza, il fiume Trebbia con i suoi bagnanti e le luci delle case distribuite nella valle. Passato Rivergaro, ci accolgono le prime curve e anche la vegetazione scorre veloce modificandosi attorno a noi; le colline si avvicinano e, più saliamo, più ci abbracciano e si stringono attorno a noi, con gli alti alberi che costeggiano l’intero tragitto chiudendosi, a volte, sopra le nostre teste. Si seguono le indicazioni per Bobbio. Per i veri motociclisti questo tratto iniziale è solo di riscaldamento, ma il divertimento non manca mai. E’ consigliabile comunque qualche deviazione lungo la via prima di raggiungere Bobbio. All’altezza di Travo e Perino si consiglia di attraversare il Passo del Cerro che condurrà a Bettola e quindi in Val Nure; se invece evitiamo questa deviazione e intendiamo proseguire, subito dopo Rivergaro sulla destra troveremo le indicazioni per Statto, per ammirare uno dei castelli della vallata, oppure successivamente Rivalta, con un altro affascinante castello. Una volta a Bobbio, il cui simbolo è ormai diventato il caratteristico Ponte Gobbo, si potranno infine apprezzare tutte le sue ricchezze architettoniche; da non perdere l’Abbazia di San Colombano. E’ d’obbligo una sosta nella piazza principale del paese, da tempo un tradizionale ritrovo per motociclisti. Possiamo allora rimetterci in sella. Quando lasciamo Bobbio si può salire lungo il passo del Penice a 1253 metri d’altitudine; questo passo ha strade ampie e piuttosto agevoli, qualche tornante e tante, tante curve. Sono curve bellissime, ma anche ingannevoli, mentre l’asfalto non rivela alcun segno di rottura che possa disturbare la guida.

Dopo pochi chilometri si troverà un bivio che conduce al Brallo, allontanandosi dal monte Penice che però continuerà a accompagnarci, sulla nostra sinistra, mentre percorriamo una strada non particolarmente entusiasmante per alcune buche che incontriamo nell’area centrale della strada. Si potranno poi seguire le indicazioni sulla destra per Ponte Organasco, proprio sul confine tra la Val Trebbia e il pavese. Qui il paesaggio si arricchisce di ampie pinete, prati e monti percorrendo alcuni strepitosi tornanti.

Se invece proseguiamo diritto lungo il Penice, dopo circa 15 km la strada ci porta nel pavese, ma se vogliamo restare entro le nostre valli, si può facilmente proseguire in direzione della Val Tidone. Scendendo dunque verso la valle che costeggia il Tidone si arriva alla Diga di Molato, con il suo lago. E’ questa una delle soste più frequentate dai motociclisti. La strada fino alla Diga è stretta, ma scorrevole e coinvolgente.

Se si vuole tornare verso Piacenza si andrà verso Trevozzo e fin qui le curve sono garantite, dopo si andrà in direzione Borgonovo e poi Piacenza per vie ampie e sempre più in rettilineo.

Se ci si vuole spingere addirittura nell’altra piccola valle piacentina, la Val Luretta, da Trevozzo si devierà verso Piozzano, completamente circondato da verdi colline. Le curve sono assicurate fino a Agazzano, dove si consiglia una sosta per ammirare il suo castello, mentre la pianura torna a farsi protagonista e anche le curve pian piano ci abbandonano. Da Agazzano si può proseguire tutto diritto per Gragnano e poi verso la città di Piacenza, oppure ritornare in Val Trebbia per godersi ancora le ultime curve prima di tornare a casa.

Se invece non abbiamo abbandonato la 45, dopo Bobbio la valle tende a stringersi ulteriormente e si può vedere bene il fiume scorrere in basso tra le rocce e le colline. Qui la guida segue un ritmo fluido e morbido nelle curve più lente, incalzante nei brevi tornanti e sono entusiasmanti certi curvoni per chi ama la guida sportiva e le pieghe. Questo percorso condurrà, chi lo vuole, fino alle altrettanto belle terre della Liguria ma, prima di abbandonare questo affascinante spaccato della nostra provincia, non va dimenticato che le valli piacentine non finiscono a Bobbio; vi sono ancora tante emozioni da vivere in compagnia delle nostre moto. Da Bobbio si raggiunge Marsaglia. Merita d’essere vista con la sua gola di San Salvatore, l’Orrido di Ponte Barberino, solo per citare due delle bellezze del posto, ma soprattutto si consiglia vivamente di raggiungere Brugnello. Ci si arriva, una volta fuori dal paese, subito dopo il ponte sul Trebbia, svoltando a destra e continuando a salire fino a che non si raggiungerà un’area in alto alla collina con casette in pietra, una caratteristica chiesa e soprattutto da qui si potrà godere della vista di un magnifico panorama sull’intera Val Trebbia, col fiume che l’attraversa. Volendo si può raggiungere il fiume riscendendo l’alta collina e così rinfrescarsi con un bagno tra queste acque. Da Marsaglia si può imboccare il bellissimo e panoramico Passo del Mercatello, che raggiunge circa i 1058 metri d’altitudine. Qui la strada è molto spesso sporca, specialmente in primavera e in autunno, e è anche particolarmente stretta. E’ dunque consigliabile essere un po’ più prudenti del solito. Una volta raggiunto Ferriere si può arrivare fino al fiume Nure e dunque alle porte dell’altra accogliente vallata piacentina, oppure si tornerà verso Piacenza.

Se invece da Bobbio percorriamo ancora la statale 45, e non ci addentriamo quindi in questi itinerari panoramici, potremo proseguire, dopo Marsaglia, verso Ottone, dove si trovano curve considerate in assoluto tra le più belle. Da qui abbiamo ancora qualche chilometro nella provincia piacentina, prima di entrare definitivamente in territorio ligure col Comune di Gorreto. Sulla strada per Ottone si incontrano inoltre le indicazioni per Cerignale o per Zerba, che offrono strade sempre più in salita, con qualche tornante e vie strette dalle quali si osserva uno splendido panorama sulle campagne e sui monti circostanti.

Se invece da Marsaglia si prosegue verso un altrettanto affascinante comune piacentino sul confine con la liguria, Salsominore, ci troveremo già a percorrere la Val d’Aveto. La strada è molto stretta e a strapiombo sul fiume. In alcuni punti del tragitto troverete strade scavate nelle rocce delle montagne e curve prevalentemente chiuse a gomito con una scarsa visibilità. E’ una strada che offre davvero emozioni forti sia dal punto di vista paesaggistico che da quello di una guida scattante e sportiva. Queste curve sanno rapire i motociclisti, ma non va dimenticato che restano comunque pericolose anche per chi le conosce molto bene. La provincia piacentina offre inoltre davvero tanti luoghi che invogliano anche gli amanti del fuoristrada. A tutt’oggi purtroppo non sono ufficializzati e quindi non sarebbero percorribili; questo forse a causa anche di alcuni gruppi, spesso troppo numerosi, che invadono e distruggono diverse proprietà private. Molti dei comuni piacentini per fortuna non sono favorevoli a un rigido proibizionismo e, anzi, si stanno già attivando, cercando collaborazione anche presso alcuni moto club, proprio per ufficializzare alcuni dei percorsi più belli per chi ama il cross e l’enduro. Nel frattempo questi appassionati potranno sicuramente rivolgersi al Moto Club Valluretta, dove gli sapranno indicare le varie strutture private che mettono a disposizione campi su cui allenarsi e divertirsi senza gareggiare.

 

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