museo civico di storia naturale

 

Il museo è stato istituito nell’ultimo decennio del secolo scorso. Il nucleo principale delle collezioni, riunite fino al dicembre 2006 presso Palazzo Scotti da Fombio e oggi trasferite nella nuova sede della Palazzina del Ghiaccio dell’ex Macello Comunale di via Scalabrini, proviene in particolare dalle raccolte del Gabinetto di Storia Naturale dell’Istituto Tecnico Commerciale “Domenico Romagnosi” dove, già nell’Ottocento, era conservato numeroso e significativo materiale naturalistico.

Tra questo spicca la collezione relativa all’avifauna locale in cui sono presenti numerosi esemplari provenienti proprio dall’area prossima al Po. Questa raccolta si deve in gran parte ad Edoardo Imparati, medico ed ornitologo, che nell’anno scolastico 1895-96 fu chiamato all’assistenza della cattedra di scienze come conservatore del gabinetto di storia naturale.

Di notevole importanza anche le collezioni petrografiche di Michele Del Lupo e Giacomo Trabucco e gli erbari della “Flora Italia Superioris”, datati 1820 circa con 1.253 “essiccata” in ottimo stato di conservazione, raggruppati in 14 cartelle.

Il nuovo percorso espositivo del museo si sviluppa presentando le caratteristiche degli habitat naturali presenti sul territorio provinciale attraverso la Pianura, la Collina e la Montagna. Questa scelta è dovuta alla volontà di valorizzare e far conoscere in modo particolare le caratteristiche geologiche, floristiche e faunistiche della provincia di Piacenza.

La vocazione principale del Museo civico di Storia Naturale è infatti legata allo studio e alla valorizzazione del territorio provinciale.

La nuova sede si sviluppa su una superficie di circa 2000 mq e comprende sale espositive, laboratori didattici attrezzati, un settore mostre e un’aula per proiezioni di filmati. Nel percorso espositivo sono presenti anche supporti multimediali che permettono di avere un approccio più diretto con la realtà di un territorio particolarmente diversificato.

All’interno del percorso espositivo è stata mantenuta anche la sequenza di apparecchiature d’epoca per la fabbricazione delle stecche di ghiaccio che venivano utilizzate all’interno del macello ma anche vendute alle famiglie piacentine. Il Macello Comunale venne costruito a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Iniziato il 12 maggio 1892 venne poi ampliato e completato nel 1912 con la costruzione della Fabbrica del ghiaccio (originariamente con copertura piana) e nel 1914 con la costruzione della tripperia su un’area da poco acquistata dal Comune. Il progettista ingegner Diofebo Negrotti resse l’Ufficio Tecnico del Comune dal 1889 al 1916 e si avvalse quale direttore dei lavori dell’ingegner Giovanni Perreau.