comune di Gragnano trebbiense


La Storia

L’area in cui si trova il territorio comunale di Gragnano fu teatro della Battaglia del Trebbia nel 218 a.C. e, successivamente, fu abitata dai Romani, come dimostrano alcuni ritrovamenti archeologici.
Nell’anno 889, nel periodo delle cruente contese per la corona d’Italia, la zona di Gragnano vide un’altra grande battaglia: si scontrarono gli eserciti di Berengario I, marchese del Friuli, e Guido II duca di Spoleto, che in quell’occasione ebbe la meglio, anche se Berengario fu poi incoronato Re d’Italia nell’898 e Imperatore nel 915.
Dopo la calata nella Penisola di Federico Barbarossa, il feudo di Gragnano passò ai fedeli Malaspina. Nei secoli successivi fu governato dai Piccinini e dagli Scotti.
I castelli del circondario, in special modo quelli di Campremoldo Sotto e Sopra, furono teatro di scontri violenti tra nobili e popolani, ovvero tra ghibellini e guelfi, nel XIII e XIV secolo.
I ghibellini, come abbiamo visto nella sezione dedicata a Rivergaro, si asserragliavano nei castelli intorno alla città, quando quest’ultima era in mano ai guelfi.
A Campremoldo Sotto il fortilizio fu incendiato dai guelfi nel 1220, durante una delle scorrerie consuete a quei tempi.
Anche durante la guerra contro la Chiesa, nel 1335, Campremoldo fu fedele ai Visconti, tanto che, nel 1373, le truppe pontificie dovettero espugnare Castelvecchio di Campremoldo Sopra.
Nel 1611 il castello di Gragnano Sottano (l’attuale Gragnanino), divenne luogo di prigionia e tortura della quindicenne Claudia Colla e di sua madre. Le fece rinchiudere nelle segrete del maniero, insieme ad altre donne, Ranuccio I Farnese, quarto Duca di Parma e Piacenza ed esemplare principe della Controriforma. L’accusa era di stregoneria volta a produrre malefici a Margherita Aldobrandini, moglie del duca. Al processo si “dimostrò” che, ogni qual volta la ragazzina toglieva un germoglio da alcuni rami che coltivava nella sua casa, la duchessa abortiva, oppure il figlio moriva dopo poco il parto.
Nel 1624 la Camera Ducale Farnesiana diede il pieno possesso di Castelbosco (risalente al XIII secolo) e Campremoldo Sopra e Sotto al conte Annibale Scotti, per facoltà concessa da Odoardo Farnese, figlio di Ranuccio.
Anche il fortilizio presso Castelvecchio di Campremoldo Sopra fu saccheggiato dagli Spagnoli nel 1636, quando Odoardo Farnese creò il conflitto per perseguire la sua politica antispagnola e per ingraziarsi Richelieu.
Come Rottofreno, anche Gragnano fu terreno di scontro per due grandi eserciti nel 1799: i francesi comandati dal generale Mac Donald e gli austro-russi comandati dal generale Suvarov.

Da vedere

Sulla strada provinciale che da Piacenza porta a Borgonovo Val Tidone, sulla destra si trova il Santuario della Madonna del Pilastro. Il suo aspetto attuale è cinquecentesco, ma la sua origine è molto più antica. Infatti, grazie al paziente lavoro di ricerca di Don Giovanni Boselli, sono emersi antichi documenti che citano l’edificio sacro: una pergamena del XII secolo parla di una cappella non distante dal castello, detta Madonna del Pilastrello per le due colonne in mattoni (il nome fu cambiato dopo che sorse l’omonimo Santuario di Agazzano).
Il tempio sorse sul luogo di un’apparizione della Vergine. Al suo interno si ammirano affreschi settecenteschi.
La chiesa parrocchiale consacrata a San Michele fu costruita tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, sui resti dell’antica pieve. Al suo interno si ammirano la pregevole pala d’altare tardo-seicentesca attribuita a Robert De Longe, e alcuni affreschi: San Michele che lotta contro gli angeli ribelli e l’Annunciazione (Cesare Sacchi, 1938) e un altro San Michele di Longaretti.
Il Palazzo Municipale fu ultimato nel 1874, dopo due anni di lavoro. Di fronte al Palazzo Municipale è possibile ammirare “Villa Mischi”, bell’esempio di residenza settecentesca.

Dintorni

A Campremoldo Sotto si visita il castello che fu incendiato dai guelfi nel 1220; l’attuale struttura, oggi Castelmantova, dopo la ricostruzione ha conservato poco del fortilizio originale, pur restando un bell’esempio di residenza patrizia.
La fortezza di Castelvecchio di Campremoldo Sopra, saccheggiata dagli spagnoli nel 1636, risale al XII secolo: presenta una corte quadrata fortificata e il suo unico accesso è dato dal ponte levatoio. Fino a metà del XX secolo era provvista del fossato; si tratta di un castello un tempo fortemente munito, come si deduce dal suo massiccio aspetto.
Nella stessa frazione è possibile ammirare il Palazzo denominato “Castellaro” appartenuto alla Famiglia Scotti di Castelbosco, proprietari dell’omonimo castello limitrofo alla Frazione che ancora oggi è possibile osservare nella sua integrità.
Nei dintorni di Gragnano si apprezzano meravigliose dimore di campagna risalenti ai secoli XVI, XVII, XVIII e XIX, come Caminata S. Sisto, splendido esempio di edilizia rurale monastica adattata a dimora signorile; Villa Muggiani a Costa di Casaliggio; Villa Il Porticone a Campremoldo Sotto, bell’esempio di architettura neoclassica.
Presso Costa di Casaliggio si ammira una splendida campagna, con aziende agricole di grande bellezza. Qui, come a Mamago e a Casaliggio, ci sono alcune case-torri lungo il Trebbia.
Gragnanino si trova a due chilometri dal capoluogo comunale: in paese esisteva un castello appartenuto agli Scotti, nel luogo in cui ora sorge il Palazzo dei Fugazza, circondato ad un grande parco.
A quell’epoca il paese si chiamava Gragnano Sottano, e le segrete del suo maniero furono il luogo di tortura e prigionia di Claudia Colla e sua madre. Nella frazione ci sono due ville: una appartenne nel XIX secolo al marchese Alberto Scotti da Vigoleno, l’altra del conte Giacometti. La prima presenta un oratorio arricchito da due dipinti di Lorenzo Toncini (1802 – 1884): San Carlo Borromeo e Madonna di Caravaggio.

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Suore Missionarie Scalabriniane
Casaliggio
Tel. 0523-787186

Piscina
Tel. 0523-787849

Frazioni: Campremoldo Sopra, Campremoldo Sotto, Casaliggio, Gragnanino

Distanza da Piacenza: 14 km

Superficie: 34,59 kmq
Altitudine: m 82 s.l.m.
Residenti: 3470 circa

CAP: 29010