comune di agazzano



La Storia

Agazzano è ritenuto l’antico fundus Acutianus descritto nella Tabula Alimentaria Veleiate (103 d.C.), successivamente appellato Aricazano.
Mancano notizie documentate di queste terre, che furono colonizzate in epoca romana.
Nel 1164 Federico Barbarossa distrusse molti castelli della zona e, nel XIII secolo, il vicario imperiale di Federico II di Svevia saccheggiò il borgo di Agazzano.
Il paese divenne in seguito la capitale dei territori degli Scotti, tanto che, probabilmente intorno alla metà del Duecento, Alberto Scoto commissionò la costruzione del maniero.
Questa nobile famiglia piacentina divenne potente grazie all’esercizio della mercatura: la grande corte mercatale (l’attuale Piazza Europa) dipendeva dal castello, ed era un rilevante nodo commerciale inserito in un’area presidiata da numerosissime fortezze.
Malgrado questo, gli Scotti non divennero una forza politica dominante, anche a causa della rivalità con gli Arcelli, importanti feudatari della Val Tidone.
Nel 1412 Filippo Maria Visconti, dietro un’accusa di ribellione fatta dagli Arcelli ai danni degli Scotti, spodestò i secondi dal loro feudo, consegnandolo nelle mani dei primi. Nel 1415 gli Scotti riuscirono a dimostrare la loro innocenza, ma al conte Alberto Scotti non restò altra scelta che ricomprare, nel 1431, il suo castello di Agazzano.
Alla fine dello stesso secolo il maniero fu ristrutturato.
Nei dintorni della rocca di Agazzano morì un famoso nobile ribelle: Pier Maria Scotti detto Il Buso, un aristocratico guelfo che, in seguito ad un diritto negatogli nel 1514, divenne ghibellino, nonché protagonista di molti fatti delittuosi.
Leone X lo scomunicò e lo bandì dalla città. Tra le varie scorrerie, Il Buso saccheggiò il castello di Agazzano senza avvertire il suo alleato Astorre Visconti. Questi lo raggiunse per avere la sua parte di bottino: poiché gli fu contestata, Visconti uccise Il Buso e lo gettò nel fossato del castello.
Nel 1585 e nel 1652, i Farnese confermarono il feudo agli Scotti.
A metà del XVIII secolo il castello passò ai figli di Margherita Scotti e del conte Giovanni Anguissola.
Alla fine del XVIII secolo fu edificato un palazzo residenziale sulle fondazioni antiche di un altro corpo di fabbrica del maniero, accanto alla rocca medievale. Oggi la Rocca e il Castello appartengono alla principessa Luisa Gonzaga, nata Anguissola Scotti.

Da visitare

Prima di arrivare ad Agazzano, nei pressi della strada che porta a Rezzanello, si visita il Santuario del Pilastrello, costruito dopo la peste del 1630 per custodire un’immagine sacra della Madonna di Loreto. Già nel 1644 l’edificio era un importante luogo di culto a cui si dirigevano lunghe processioni. Nel 1902 fu costruito il nuovo santuario, dotato nel 1923 della statua della Madonna del Pilastrello che in maggio viene portata nella chiesa parrocchiale.
Entrando in paese si trova il castello alla propria sinistra, edificato non distante dal Luretta.
L’antica Rocca è separata dal palazzo residenziale tramite un ampio fossato trasformato in giardino;
si tratta di un edificio che coniuga bene l'austerità dell'architettura medioevale e l'eleganza della dimora signorile del Rinascimento, la cui costruzione fu avviata alla fine del XVesimo secolo. La pianta è rettangolare con due torrioni rotondi agli angoli della facciata e si accede all’interno dalla quadrata torre centrale preceduta da un ponte che un tempo era levatoio. Anche il rivellino posto davanti all’entrata era dotato di ponte levatoio.
Il cortile è circondato da un elegante loggiato alleggerito da colonnine in arenaria, con capitelli ornati da stemmi. Il corpo di fabbrica rettangolare in fondo al cortile fu edificato nel tardo Rinascimento.
Accanto alla Rocca si trova il Palazzo, con pianta ad “U”, circondato da un parco. L’interno è abbellito da eleganti decorazioni pittoriche e preziosi affreschi, in particolare quelli arborei del salone d'ingresso.
(Per informazioni: via del Castello - tel. 0523/975171, fax 0523/325667; e-mail studio.gonzaga@libero.it, Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza tel. 0521/829055. Visite guidate da aprile a ottobre). Visite guidate da aprile ad ottobre).
Piazza Europa, importante corte mercatale già nel medioevo, è stata recentemente restaurata: si tratta della piazza più grande della Provincia di Piacenza. Su di essa si affaccia il Municipio.

Dintorni

Si prende la bellissima strada panoramica provinciale per Pianello, che mette in comunicazione la Val Luretta con la Val Tidone, conducendo perpendicolarmente verso la statale 412 della Val Tidone. Giunti a Castano si ammira l’imponente Torre cilindrica del castello, risalente al XVesimo secolo.
Proseguendo sulla panoramica, una deviazione sulla sinistra conduce a Verdeto, frazione che ospita l’antica chiesa Paleocristiana, di cui non si conosce con precisione l’anno di fondazione, ma che risale agli anni antecedenti il 1000. Il suo interno, che è stato rivestito nel ‘700, rispecchia uno stile barocco e custodisce affreschi datati 1740 del quadraturista Eulogio Fariselli Bobbi, posti nell’area presbiteriale e recentemente ristrutturati per opera del Ministero dei Beni Culturali. Presente nell’abside, inoltre, il dipinto del patrono San Tommaso, realizzato dal miglior ritrattista piacentino della prima metà del ‘700, Venceslao Carboni. Continuando sulla panoramica, un bivio sulla sinistra porta al castello della Boffalora, la cui mole quadrangolare, posta a 300 metri s.l.m., risale ai secoli XIVesimo – XVesimo. Nel 1412 fu proprietà degli Arcelli che lo ristrutturarono mentre, dal 1700 al 1704, passò al marchese Casati e al figlio Bartolomeo, maggiordomo di Francesco I Farnese. Bartolomeo fu però accusato di essersi impossessato col raggiro di preziosi mobili della reggia farnesiana e condannato quindi a un oneroso risarcimento. La pianta del castello è rettangolare, con quattro torri angolari di foggia e dimensione diverse, e una d’ingresso sulla facciata. Il maniero è in ciottoli, ma gli sporti sono in mattoni. Il cortile è dotato di portico e loggiato nello stile del Settecento. I grandi saloni presentano soffitti a cassettoni, mentre le volte delle scale sono affrescate: questi interventi risalgono ai secoli XVIesimo e XVIIesimo, quando il castello appartenne ai Rustici e ai Barattieri. La lapide in marmo, murata sopra l’ingresso, ricorda la visita di Maria Amalia di Borbone, moglie di don Ferdinando. L’Oratorio ai piedi del castello risale alla prima metà del XVIIIesimo secolo.
Tornando sulla panoramica, la si abbandona giunti al bivio che porta, a destra, a Cantone (199 metri s.l.m.), posto ai piedi della Boffalora e con la cinquecentesca Chiesa di San Genesio. Subito dopo Cantone si vede una bassa torre in sasso addossata a un edificio sulla sinistra: si tratta della Buriona, e risale al Quattrocento. Più avanti si arriva a Guadernago (168 metri s.l.m.), il Vico Caturniacus della Tabula Alimentaria Veleiate: si tratta di una grande proprietà terriera con antichi edifici padronali dotati di loggiato e oratorio. Grintorno (152 metri s.l.m.) fu distrutto da Federico Barbarossa nel 1164. Nel XIVesimo secolo il suo borgo fortificato a picco sul Tidone era un importante fortilizio. Dal 1667 appartenne ai Trissino da Lodi insieme a Mirabello e alla Bastardina; nel 1700 i Farnese eressero queste proprietà a contea. La Chiesa di San Michele Arcangelo presenta elementi romanici, benché ricostruita nel 1795.
Si prosegue fino all’incrocio di Mirabello, dove si trova il Castello della Bastardina (131 metri s.l.m): le sue origini risalgono alla fine del XVesimo secolo, quando gli Scotti ne commissionarono la costruzione. Nel 1636 fu danneggiato dagli Spagnoli in guerra contro Odoardo Farnese e, dopo tre decenni, divenne proprietà dei Trissino da Lodi. Il castello ha pianta rettangolare con torri quadrate agli angoli e una centrale sulla facciata, adornata dallo stemma dei Trissino e un tempo dotata di ponte levatoio. Il cortile, ornato di un portico a nove fornici, mostra uno scalone barocco. Il complesso, molto ben conservato, è sede dell’omonimo Golf Club e ospita cerimonie e convegni. Poco oltre si arriva a Tavernago, con la magnifica Villa settecentesca circondata da un vasto parco e appartenuta ai Cigala Fulgosi; accanto alla villa c’è la trecentesca Chiesa di Santa Maria Assunta. Tornando sui nostri passi, si gira a sinistra per Sarturano, località documentata dal 967. Il Castello appare in un documento del 1385, quando fu di Eustachio Fulgosio. La parte inferiore del fortilizio è in ciottoli, quella superiore in mattoni. Il cortile è dotato di porticato e loggiato. Da Sarturano si gira a sinistra per visitare Rivasso, o a destra per Montebolzone, riconoscibile per l’imponente Torrione del XIIIesimo secolo. Da qui si torna a Castano e, quindi a Agazzano.

Informazioni Utili

Municipio
Piazza Europa, 7
Tel. 0523-971711
Fax: 0523-976871
E-mail: urp@comune.agazzano.pc.it
Sito web: www.comune.agazzano.pc.it

Carabinieri
Tel. 0523-975212

ELENCO ASSOCIAZIONI COMUNE DI AGAZZANO

Ass. Nazionale Alpini Gruppo di Agazzano – Bosoni Riccardo Str. Codogno
Ass. A.V.I.S. Agazzano - Sacchi Agostino Via Combattenti - Tel. 0523-975253
C.R.I. Agazzano - Cignatta Lino Piazza Europa, 7 - Tel. 0523-976789
Ass. Combattenti e Reduci - Molinari Isnardo Via Anguissola - Tel. 0523-975392
Corpo Bandistico “C. Vignola” - Bellini Mario Loc. Rezzanello - Tel. 0523-970265
Orchestra plettro “L. Cremona” - Mulazzi Luigi Via Guidotti 7 - Tel. 0523-975513
Circolo Culturale Val Luretta - Agio Elena Via Gonzaga - Tel. 0523-975123
Ass. Amatori Atletica “F. Baldini” - Baldini Giovanni - Piazza Europa - Tel. 0523-975247
Unione Sportiva Agazzanese – Groppalli Riccardo – Via Cremona
Circolo A.N.S.P.I. - Don Mario Boselli - Via Roma - Tel. 0523-976677
Circolo A.N.S.P.I. S. Pietro - Ardesi Primo Via Falcone - Tel. 0523-976808
Lega Nazionale per la Difesa del Cane Delegazione di Agazzano loc. Montebolzone, 7 - Tel. 0523-976135
Comitato S. Genesio Cantone - Pinotti Francesco loc. Cantone - Tel. 0523-976164

Frazioni: Agazzano, Casaleggio, Sarturano, Tavernago

Distanza da Piacenza: 25 km

Superficie: 35,88 kmq
Altitudine: m 187 s.l.m
Residenti: 2.000 circa

CAP: 29010