castello di rivalta

 

Epoca: 1450.

Stato di conservazione: ottimo.

Ubicazione: Il castello di Rivalta si trova a soli 13 km da Piacenza, in Val Trebbia, la valle che Ernest Hemingway definì poi come «la più bella valle dl mondo».

Come visitarlo: Il Castello, in quanto struttura privata e pertanto non accessibile ai singoli non accompagnati, è visitabile solo ed esclusivamente con modalità visita guidata. Il Castello è aperto da febbraio a novembre e su prenotazione tutto l'anno (tel. 339.2987892). A Pasqua, Halloween, Capodanno e in occasione di determinati eventi, il Castello di Rivalta organizza visite guidate a misura di bambino dal nome "Caccia ai fantasmi" e “Il segreto trafugato nel maniero spiritato” per bambini dai 3 ai 12 anni. I bambini, accompagnati dai loro genitori e da una guida (vestita con i costumi dell’epoca), possono scoprire favole, leggende e simpatiche presenze...


Cenni storici

La particolarità di Rivalta è di essere non solo un castello, ma anche un borgo medioevale autentico.

Il restauro sistematico e la valorizzazione dell'intero complesso (culminato nel 1990 con l'apertura del castello alle visite guidate) sono merito degli attuali proprietari della rocca, i conti Zanardi Landi (ramo della famiglia Landi che risiede a Rivalta già dal 1200). Furono infatti il conte Filippo Zanardi Landi e la moglie Francesca Vincenzina dei marchesi Ardissone ad avviare il processo di restauro del borgo durante gli anni Sessanta, furono così creati due ristoranti "Antica Locanda del Falco" e il ristorante "La Rocchetta" con servizio catering nella suggestiva foresteria del castello, un albergo "residenza Torre di San Martino", un bar "le cinque lanterne", caratteristici appartamenti, un punto degustazione nell'antico mastio del borgo "la bottega re di coppe" ed infine altri piccoli negozi.

Il castello è un rifacimento del 1450, originale di questo periodo è anche la torre cilindrica realizzata da Pietro Antonio Solari, lo stesso progettista del Cremlino di Mosca. Di grande valore e che sapranno affascinare senza dubbio i bambini, sono sicuramente le sale interne, sono visitabili il salone d’onore, la sala da pranzo, la cucina del rame, la cantina, le prigioni, le camere da letto, l’area museale e la sala del biliardo.

Un’antica leggenda narra del cuoco Giuseppe, ucciso nel Settecento dal maggiordomo di cui aveva insidiato la moglie. Si manifesterebbe accendendo e spegnendo interruttori.

Negli anni Ottanta, durante una notte in cui era al Castello la principessa Margaret d'Inghilterra, Giuseppe si sarebbe divertito per oltre dieci minuti a mettere in funzione elettrodomestici e altre apparecchiature, spostando quadri e oggetti vari, soprattutto nell'ala del Castello affacciata sul Trebbia, dove si trovava la vecchia cucina.

Il fantasma è stato studiato anche dall'equipe di Alessandro Cecchi Paone. Ogni tanto, quando la casa è particolarmente affollata, il cuoco Giuseppe torna a manifestarsi, sempre però in modo più scherzoso che terrificante.