castello di prato ottesola

 

La monumentale struttura che fu dei conti Mancassola Pusterla è una delle più prestigiose testimonianze di architettura fortificata in val d’Arda.

Il castello sorge alla sommità di un colle che era abitato sino al secolo scorso ed è circondato da un ampio giardino. La posizione amena di questo antichissimo insediamento, oggi proprietà del nobile Agostino Fioruzzi, erede dei Mancassola Pusterla, è resa particolarmente suggestiva dagli ampi quadri panoramici che si colgono dalla sommità della collina, oggi coltivata a vigneto, e che determinano le mutevoli, naturali, scenografie dell’intorno.

La monumentale residenza fortificata e il suo giardino, emergenti in un contesto paesaggistico pressoché intatto, assumono i connotati di invariante del paesaggio e punto di riferimento percettivo e orientativo, che si colgono progressivamente, percorrendo in salita la strada che si stacca dalla comunale.

Questa sobria, eppure sfarzosa residenza fortificata, che assume anche aspetti di compenetrata ruralità, è il portato di una serie di interventi aggregativi, scalati nel tempo, promossi dai conti Mancassola Pusterla e che la ricca documentazione dell’archivio privato della famiglia consente di ricostruire.

I lavori, compiuti nel Seicento, comportarono radicali trasformazioni alla “casa chiamata il castello”, come veniva denominato all’epoca il maniero, riqualificato negli ambienti interni tuttora esistenti e ancora parzialmente identificabili nella loro configurazione originaria.

Inoltre, le carte d’archivio restituiscono in modo inappuntabile l’alto livello di raffinatezza degli interni, la presenza degli arazzi, immancabili complementi di arredo delle dimore dell’aristocrazia, e testimoniano altresì la presenza di un oratorio, intitolato a S. Giustina, compatrona di Piacenza, posto nel primo cortile.

L’apertura straordinaria del giardino e degli ambienti dell’antichissimo complesso di Prato Ottesola, di recente restaurato, consentirà di potere entrare negli spazi privati di questa aristocratica architettura del passato e di cogliere lo stretto rapporto creatosi nel tempo fra la residenza, il giardino e il contesto paesaggistico.